I-web RAI magazine

Intervista a Barbara Agreste
I-web RAI a cura di Francesca Conte.

 

 next interview >

D: Come descriveresti te stessa in poche righe?

Sono sensibile ma anche ostinata: ho imparato pensare con la mia testa e a non credere a tutto cio’ che mi si dice. Mi piace pensare di essere una persona che non si arrende mai.

 

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente segnato il tuo percorso artistico?


Ci sono alcuni artisti che hanno influenzato il mio modo di guardare la realta’ ed essi sono fra i filmakers: David Lynch, Maya Deren, Jan Svankmayer, Kenneth Anger e i Brothers Quay. Per quanto riguarda l’arte statica invece non mi sento vicina ad alcun pittore perche’ penso di dover fare ancora tanta strada nella direzione dei piu’ famosi, tuttavia mi piacciono molto i pittori del passato come: Leonardo Da Vinci, Edward Munch, George Grosz, Edward Hopper, Goya, Durer, William Blake, Hyeronimus Bosh, per citarne alcuni… Mi piace osservare il modo in cui gli altri artisti lasciano o hanno lasciato i loro segni unici, le loro ombre, penso fermamente che per produrre arte bisogna soffermarsi parecchio sull’arte degli altri, amarli e seguirne le orme.

 

 


D: La tua produzione artistica si esprime attraverso le tecniche più disparate; ma c’è un mezzo che prediligi e perché?

Sebbene il video e’ un mezzo di comunicazione che mi appassiona molto, il collage e’ il mezzo espressivo che preferisco perche’ in esso ritrovo un’esperienza tattile piacevole che mi riporta vicino a tutto cio’ che c’e’ di corporeo nell’arte e alla sensazione di essere collegata alla terra e alla natura. Questa esperienza tattile manca del tutto quando ci si trova davanti ad uno schermo in fase di montaggio essendo il video un mezzo che impiega soltanto il lato visivo dell’osservatore.

 


D: Quali elementi entrano a far parte più frequentemente dei tuoi collage?


Gli elementi piu’ frequenti sono le fotografie di volti umani e per la maggior parte femminili che prendo dalle riviste di moda, con essi ricerco la mia identita’ e rappresento me stessa ogni volta, ma nei miei quadri ricorrono anche elementi architettonici accostati a quei volti quali palazzi, stanze con finestre e letti, grattacieli e ponti, grate, impalcature e scorci di fabbriche; elementi che, mischiati nei colori, si notano di meno rispetto alle figure umane.

 

D: Cosa puoi dire a proposito della scelta dei colori?


Di colori ne prevale sempre uno solo o due; se decido di scegliere il rosso allora la maggior parte del quadro sara’ rosso e poi ci saranno delle altre zone in esso piu’ piccole grigie. Non accosto mai due colori complementari o che secondo me non si accordano fra loro – per esempio l’arancione al verde o il blu al rosso – in ogni caso i colori determinano sempre le emozioni che suscita un dipinto, quindi se il messaggio dev’essere estremo uso il rosso, se esso deve invece comunicare malinconia uso il violetto.

 

D: Prossime mostre?


Sto preparando una nuova personale per una un museo italiano, ma tutto cio’ e’ ancora in fase progettuale. Mi sto concentrando parecchio sul gruppo di lavori concepiti per questa mostra perche’ voglio esprimere in essa cio’ che sono realmente anche e soprattutto nella figurazione, senza lasciarmi andare a scelte scontate e lontane dal mio vero spirito nel tentativo di soddisfare il gusto del mercato. L’arte in quanto tale dev’essere al di la’ di ogni aspettativa e convenzione.

 


D: Dove ti piacerebbe esporre in futuro?

Ovunque la mia arte venga apprezzata e valorizzata, non importa dove.

 

i-web-rai-art-paintings-barbara-agreste-intervista

I-web RAI intervista a Barbara Agreste

Back to Interviews